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THE OUTER WORLDS – Recensione

Fabio Bertrone

Fabio Bertrone

Si è da poco conclusa la nostra avventura su The Outer Worlds, titolo portato in live sul nostro Canale Twitch dal nostro partner Step9024, che oggi ci darà le sue impressioni sul titolo sviluppato da Obsidian Entertainment e Virtuos.

Premessa importante, quello che leggerete in questa recensione è un parere totalmente personale sul videogame. Lo stesso è stato giocato concentrandoci totalmente sul completamento della storia, gli aspetti secondari sono stati approfonditi solamente in modo marginale. Ora procediamo!

Punti di Forza

Certamente questo videogame merita di essere approfondito a fondo poiché possiede parecchi aspetti positivi da scoprire. Tra questi spiccano i dialoghi, uno dei suoi punti di forza.
Gli sviluppatori hanno fatto un lavoro immenso sotto questo aspetto, mettendo in piedi una storia che ho reputato solida, composta da numerosi dialoghi tra i vari personaggi che incontreremo durante la nostra avventura e dandoci anche la possibilità di scegliere quale risposta dare tramite il nostro alter ego, con alcune risposte selezionabili solamente in base alle nostre skill. Questa meccanica farà in modo che, in base alle risposte scelte, la storia si sviluppi in un determinato modo, fino ad arrivare ad uno dei tre finali disponibili.

Un altro punto di forza del gioco è rappresentato dall’ambientazione, in parte aliena e in parte post apocalittica, condita da svariate forme di vita aliene che popolano i pianeti del Sistema Alcione, ovvero il sistema che andremo ad esplorare.

Durante tutto lo svolgimento della storia, fatta eccezione per la fauna e i predoni, saremo noi stessi a decidere chi sarà nostro nemico oppure nostro alleato.
Infatti su ogni pianeta incontreremo diverse fazioni che ci affideranno delle missioni: in base a come le porteremo a termine, la fazione che ci ha affidato la missione sarà più propensa, o meno, ad essere nostra alleata.

In questo titolo non esiste un modo corretto per portare a termine una missione, così come nei dialoghi non c’è mai una scelta etica migliore di un’altra. Aiutare una fazione oppure preferire gonfiare il proprio portafogli, infatti, sarà una scelta del tutto personale.

Come per ogni videogame, ed in particolar modo per questo genere, portare a termine le varie missioni ci farà guadagnare soldi, che nel nostro caso si chiameranno Bit, ma anche punti esperienza che faranno salire di livello il nostro personaggio e anche quello dei nostri alleati.
Una volta raggiunto il livello successivo, avremo a disposizione 10 punti da dividere tra le varie skill (Difesa, Schivata, Hacking e Medicina) e 2 punti per sbloccare diversi perk, come ad esempio si può aumentare la dimensione del nostro inventario oppure diminuire il tempo di ricarica dell’abilità che permette di rallentare il tempo.

Le Note Negative

E’ vero in The Outer Worlds ci sono armi piuttosto originali e uniche ma il feedback che trasmettono è totalmente assente o comunque molto fiacco. Inoltre il level design e l’intelligenza artificiale nemica non aiutano certamente a rendere spettacolari le sparatorie e in generale anche gli scontri corpo a corpo non risultano così divertenti. Considerando che spesso sarà inevitabile arrivare ad un combattimento, che sia contro animali o umani, diciamo che questo aspetto poteva essere curato maggiormente.

Spostando l’attenzione sui nostri alleati, che sarà possibile assoldare semplicemente parlandoci e scegliendo determinate risposte, intuibili seguendo il filo del discorso, notiamo che le opzioni a disposizione per personalizzarli sono limitate. Ogni personaggio, infatti, potrà indossare solamente una tuta e un casco, caratterizzate ognuna con diverse statistiche, che potremo scegliere tra quelle che raccoglieremo quando uccideremo i nemici oppure quando apriremo i diversi contenitori sparsi per i vari scenari di gioco. 

L’unico elemento un po’ più approfondito è la gestione delle armi, ma nulla da lasciarvi a bocca aperta: presso i banchi da lavoro, infatti, sarà possibile modificarle installando nuove parti come Canna, Mirino e Caricatore con bonus, quali Veleno, Plasma ed Elettricità. 

Il non aver sviluppato maggiormente tutte queste componenti spegne quasi totalmente la voglia di esplorazione tipica di questo genere: le mappe dei vari pianeti, infatti, risultano molto scarne e le uniche icone che vedrete sopra di esse saranno quelle che vi daranno la possibilità di utilizzare i viaggi rapidi e quelle che vi indicheranno la posizione della missione in corso. Di conseguenza non saremo minimamente spronati, ad esempio, a cercare nuove armi che ci potrebbero dare la possibilità di polverizzare ogni essere vivente oppure armature con le quali poter diventare sempre più resistenti a proiettili e attacchi dei nemici.

Tutto questo rappresenta comunque uno degli elementi portanti del genere Action RPG ed è una mancanza grave.

Conclusioni

Il voto che mi sento di dargli è 6.5, un po’ per premiare i punti di forza che ho descritto e un po’ anche considerando, necessariamente, i lati negativi. Nel complesso l’opera di Obsidian Entertainment merita di essere giocata, la storia è interessante e ben raccontata, la possibilità di scegliere cosa rispondere nei dialoghi è una componente molto gradita e la fisica dei pianeti la ritengo ben strutturata.

Ricordiamo a tutti che The Outer Worlds è disponibile con il Game Pass e che potete rivivere la serie sul nostro Canale YouTube.

E voi l’avete provato? Cosa ne pensate di questo titolo?

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