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RETRORECENSIONE: SILENT HILL IL GIOCO CHE CAMBIÒ IL MODO DI FARE HORROR
Dario Spatola
Fino al 1999 la situazione era questa, volevi giocare un horror? sceglievi Resident evil, la saga Capcom non aveva rivali, si c’era Alone in the dark ma la sensazione era quella che nessuno potesse spodestare il famoso gioco a tema zombie. Poi Konami, scegliendo un piccolo team guidato da Keiichiro Toyama già autore si Siren decise di far sviluppare a questa piccola squadra un nuovo gioco horror che spaccasse un pò il mercato e portasse qualcosa di mai visto fino ad allora. Quel qualcosa prese le sembianze di Silent Hill, gioco survival horror per Playstation uno che da li a breve sarebbe diventato uno dei giochi più famosi e più belli di tutti i tempi.
TRAMA
La trama di Silent Hill segue il personaggio principale, Harry Mason, nella ricerca di sua figlia Cheryl nella misteriosa città di Silent Hill. Al suo arrivo Harry trova una città deserta caratterizzata da una fittissima nebbia che ne complica la ricerca. Incontrando strane creature si scopre presto che la città è in realtà un luogo sinistro e pericoloso e le sue indagini lo poteranno a scoprire i segreti della città e la verità sulla scomparsa di sua figlia. Una trama coinvolgente che si allontana dai soliti clichè zombie per abbracciare un atmosfera più cupa e ansiogena con anche un lato esoterico a rendere il tutto più spaventoso. Silent hill è stato anche uno dei primi giochi ad avere più finali rendendo ancora più interessante la trama in tutte le sue sfaccettature.
GAMEPLAY
Silent Hill è un survival in terza persona con alcuni elementi action come l’uso di armi da fuoco ma anche di armi da mischia in base al mostro affrontato. Il combat system di Silent Hill è volutamente rudimentale, una chiara scelta degli sviluppatori per evidenziare che nel gioco non si comanda il solito soldato ammazza zombie ma un uomo comune ritrovatosi in un incubo senza fine. A differernza dei precedenti horror legati da un sistema di telecamere fisse Silent Hill usava una telecamera alle spalle del protagonista che cambiava solo in determinati punti. Altro elemento di gameplay è sicuramente l’esplorazione della città resa ancora più difficile dalla nebbia fitta, per questo si è optato per un sistema di mappa in stile turistica in modo da orientarsi seguendo strade e nomi delle vie. A tutto questo vanno aggiunti una serie di enigmi ambientali studiati bene e mai troppo complessi, utili ad andare avanti nella storia e per sbloccare oggetti importanti come chiavi e quant’altro.
AUDIO & VIDEO
La colonna sonora di Silent Hill è una delle più belle di tutto il panoraman videoludico. Il creatore, Akira Yamaoka, ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo delle traccie di gioco non solo per la creazione in se ma anche perchè il musicista scelto abbandonò il progetto e per questo motivo Yamaoka dovette scrivere tutte le melodie da zero. Quei suoni freddi e cupi, a volte disturbanti, sono stati una chiara scelta del compositore per rendere tutto più ansiogeno e in linea con le musiche create. Esiste pure un album dedicato alla colonna sonora di Silent Hill ed è considerata ancora oggi come una delle più belle ed influenti per un videogioco horror.
Per il periodo, parliamo del 1999, Silent hill era una spanna sopra tantissimi giochi del periodo, purtroppo però Konami fu limitata dall’hardware di Playstation e per sopperire ad alcune magagne grafiche decisero di inserire l’iconica nebbia proprio per la copertura di difetti e la quasi eliminazione di effetti pop up. Tutta la potenza grafica invece è stata riservata per le cinematiche, con scene realizzate in maniera sontuosa che valorizzava sia l’opera che il design dei personaggi